La pasta frolla è un elemento base della cucina italiana, principalmente impiegato per la realizzazione di crostate e biscotti, ma può essere anche uno strato di preparazioni più complesse. Che la autoproduciate o che disponiate di quella in rotolo, magari vi state chiedendo se è bene conservare la vostra pasta frolla in frigo. Vediamo cosa è meglio fare per ottenere un buon risultato.
Pasta frolla, di cosa si tratta
Come il nome lascia ben intuire, si tratta di una preparazione molto friabile a base di uova, burro, sale e zucchero. In base al variare dei quantitativi possiamo ottenere un impasto più o meno compatto o cedevole, specialmente in ragione dell’impiego che dovrà avere. Esistono dei biscotti particolarmente scioglievoli creati con una variante chiamata “pasta frolla montata”, mentre crostate e biscotti che devono sostenere una farcitura devono essere più resistenti.
Pasta frolla, meglio conservarla in frigo oppure no
Sia che si parli di pasta frolla fatta in casa, sia dei classici rotoli acquistati al supermercato, la risposta è si. Nel primo caso è bene addirittura prepararla con un po’ di anticipo e farla riposare appositamente in frigo perché solidifichi e sia più facile da maneggiare. Il calore delle mani potrebbe influire negativamente sulla forma da dare alle nostre preparazioni. A certe dosi invece si ottiene in partenza un prodotto appena semisolido, difficile da manipolare. Il passaggio in frigo elimina entrambe queste difficoltà. Il motivo è che il burro utilizzato per la preparazione, in condizioni di freddo solidifica. La temperatura del frigo inoltre riduce l’elasticità della farina, dando compattezza alla pasta.
Nel caso delle paste industriali, oltre a mantenere il prodotto lavorabile è importante anche la conservazione della catena del freddo, per mantenere la salubrità della frolla. In questo caso sarà sufficiente rispettare la data di scadenza impressa sulla confezione. Per la pasta autoprodotta invece, priva di conservanti, è bene non conservarla oltre i 3-4 giorni.