I mandarini sono un dolcissimo frutto protagonista della stagione invernale, perfetto per alzare le difese immunitarie e fare il pieno di minerali e vitamine, Grazie alla frigoconservazione è possibile reperirlo fino a primavera inoltrata, il che ci permette una carica in più per affrontare anche il cambio di stagione. Mangiarne 5 mandarini al giorno tutti i giorni con la gastrite, però, non è consigliato. Intanto il limite ideale, a prescindere, sarebbe tre, anche senza patologie pregresse. Ma in caso di mucosa gastrica già irritata, non è davvero il caso di abusarne. Ma cosa succede al cuore e alla glicemia dopo tre settimane in cui si mangiano mandarini?
Mandarini e glicemia, come regolarsi
I mandarini sono tra la frutta concessa in caso di diabete. Nonostante la loro dolcezza hanno un indice glicemico basso. In caso di glicemia alta però meglio ridurre ulteriormente la quantità e concedersene uno, massimo un paio, e prestare attenzione a non togliere tutta la peluria bianca di cui sono rivestiti. La parte bianca del mandarino infatti è ricca di fibre che, dilatandosi all’interno dell’apparato digerente, hanno il potere di allungare i tempi di assorbimento degli zuccheri. Questo fa si che si eviti la creazione di picchi glicemici. Un altro consiglio è mangiarli come spuntino e non a fine pasto, così da non sovra stimolare l’aumento di glicemia.
Mandarini e cuore, quali benefici
Sempre in virtù del loro buon apporto di fibre i mandarini mantengono sazi a lungo e sono utili nelle diete dimagranti, ed evitare attacchi di fame nervosa. Sempre le fibre hanno la capacità di inibire l’assorbimento del colesterolo a livello intestinale, riducendo l’introito di questa sostanza estremamente pericolosa per il cuore. Il loro contenuto di nobiletina è utile a combattere le placche arteriose. Sembra dunque che mangiare due mandarini al giorno abbia un effetto protettivo sul cuore.