Le noci sono il frutto dello Jungluns Regia, un albero ormai diffusissimo che ci regala una delle più preziosi fonte di Omega-3 disponibili in natura. Le noci sono un vero scrigno di salute, in particolare gustate ancora fresche, verdi, e si trovano in questa forma generalmente tra giugno e luglio a seconda delle latitudini. In questi mesi il frutto della noce ha già formato il suo gheriglio, ma è ancora contenuto nel suo mallo fresco, ed in genere le noci vengono raccolte in questa fase per fare il nocino, un gustoso liquore aromatico dalle proprietà digestive. Ma cosa succede a chi mangia noci verdi per colesterolo alto, ansia e abbassare l’indice glicemico? Incredibile
Noci verdi e proprietà: un così piccolo guscio, così tanti vantaggi
Le noci apportano veramente tanti vantaggi per il nostro organismo. Tra i più noti troviamo i benefici per il cervello, grazie al loro apporto di tripofano, una sostanza utile per il suo effetto anti-stress. Una ricerca a cura dell’università del Messico ha dimostrato come il consumo abituale di noci riduca i livelli di stress, ansia e depressione. I ricercatori hanno monitorato questi tre fattori attraverso il test Profiles of Mood States (poms). A rafforzare questo beneficio contribuiscono anche altre sostanze apportate dalla noce, in particolare rame e zinco, due minerali che unitamente a acido folico, polifenoli e vitamina E stabilizzano l’umore.
Noci verdi, colesterolo e glicemia, lo stretto rapporto che garantisce il benessere
In virtù del loro contenuto di Omega-3, acido linoleico, alfa-linolenico e arachidonico, le noci sono un ottimo alleato per ridurre il colesterolo cattivo nel sangue, lasciando inalterati i livelli di colesterolo buono. Le noci sono anche molto sazianti, e contribuiscono quindi ad evitare attacchi di fame. Si rivelano perciò utili nella dieta come nel tenere a bada la glicemia, diminuendo il rischio di attacchi di fame. Sono sufficienti 15 gr al giorno di noci per ridurre il rischio di diabete post-prandiale. Se mangiate a fine pasto infine riducono la velocità con cui il nostro corpo trasforma i carboidrati in indice glicemico, riuscendo così ad abbassare l’indice glicemico dell’intero pasto.