Se, soffrendo di diabete, hai sempre pensato fosse meglio evitare la frutta -sia secca che fresca, leggi questo articolo per ricrederti. Conoscere l’argomento ti aiuterà a reintrodurre con tranquillità questi alimenti nella tua dieta.
Cosa si intende quando parliamo di frutta secca
Prima di tutto è meglio fare chiarezza su cosa parliamo quando diciamo frutta secca. Con questa denominazione non si intende soltanto la frutta secca da guscio, come ad esempio noci, mandorle, nocciole e pistacchi. Ci si può riferire anche alla frutta essiccata, come kiwi, banane, ananas, mango. Si tratta di frutta fresca taglia a fettine e posta in appositi essiccatori a bassa temperatura, così da disidratarla.
Frutta e glicemia alta, quale correlazione
In caso di glicemia alta il consumo di frutta va necessariamente limitato, a causa del loro elevato apporto di zuccheri. Trattandosi di zuccheri semplici a rapido assorbimento, l’innalzamento della glicemia è elevato e veloce. I tipi di frutta con maggior grado zuccherino sono per questo sconsigliati. Meglio evitare dunque cachi, fichi, banane e uva, sia freschi che secchi. Via libera ad altri frutti essiccati, facendo attenzione che non vi siano zuccheri i miele aggiunti.
C’è anche tutta una sere di frutti a basso grado zuccherino, come ad esempio mele, pere, nespole, fragole, albicocche, arance, e tra i frutti di bosco i lamponi. Semaforo verde dunque per questi tipi di frutta, che con il proprio apporto di fibre contribuiscono a rallentare il metabolismo, regolando così l’assunzione di zuccheri.
Frutta secca classica, come regolarsi
Riguardo la frutta secca a guscio nessun problema, anzi: svolge un ruolo di controllo sui livelli di glucosio nel sangue. Una manciata di mandorle consumata dopo i pasti aiuta a regolare e i livelli di zucchero nel sangue, contribuendo così a diminuire l’insorgenza del diabete.
Secondo uno studio sono sufficienti 60 gr al giorno per ridurre i livelli di glucosio e insulina nei pazienti affetti da diabete di tipo 2, mentre nei pazienti in pre-diabete sembrano aumentare la sensibilità all’insulina.