Le albicocche sono un benefico e dolcissimo frutto della stagione estiva. Fanno la loro comparsa nella tarda primavera e purtroppo non durano a lungo, anche se grazie all’importazione ora è possibile trovarle per periodi più ampi rispetto il loro effettivo periodo di raccolta in Italia. Sono modestamente caloriche (48 calorie ogni 100 gr di prodotto) e con pochissimi grassi (0,4 g). In compenso apportano 2 g di fibra, utile a regolare le funzioni intestinali, favorire l’eliminazione del colesterolo e la gestione della glicemia, e mantenere sazi a lungo. Le albicocche sono ricche di betacarotene e licopene, responsabili del loro colore aranciato e validi antiossidanti.
Pressione sanguigna e albicocche, quale correlazione
Le albicocche sono povere di sodio e ricche di potassio, minerale in grado di regolare la pressione sanguigna e prevenire quella alta. Sono frutti ricchi di acqua (86%) il che le rende depuranti e diuretiche. Con l’aumento della diuresi si ottiene anche una maggiore eliminazione di sodio, uno dei maggiori responsabili della pressione alta. Il quantitativo giusto di albicocche da mangiare ogni giorni è di circa 150 grammi, ma attenzione nel caso soffriate di calcolosi renale. Le albicocche contengono acido ossalico, che favorisce la formazione dei fastidiosi e dolorosi calcoli.
Rischi delle albicocche, ecco come evitarli
Un altro potenziale rischio è dato dal seme dell’albicocca, che al pari di altre rosacee contiene acido cianidrico, Questi, all’interno dello stomaco, può causare avvelenamento da cianuro. Bastano pochi semi per uccidere una persona adulta, e ancor meno per i bambini. Per questo è sempre importante assisterli mentre mangiano la frutta, o fornirgliene già privata del seme. In ultimo le albicocche possono causare allergie, anche crociate, in coloro che soffrono di allergia ai pollini. Prestare attenzione a sintomi come arrossamento del cavo orale, prurito alla bocca, rigonfiamento delle palpebre o di palato e bocca e ancor più della gola.