Soprattutto per noi italiani il caffè è una vera e propria tradizione. Costituisce parte della nostra cultura, consolidata negli anni. Perciò privarcene ci viene difficile, perché in qualche modo crediamo sia quasi rinnegare le proprie origini. Talvolta, capita peraltro di sentirsi parlarne in termini poco positivi. Anche opinioni autorevoli ne sottolineano gli effetti controindicativi. Ma un errore commesso è di decontestualizzarne le parole. Perché qualunque alimento e bevanda ha dei contro, avvertiti soprattutto in caso di un consumo eccessivo.
Caffè: le conseguenze sul diabete
Il consiglio è dunque di mantenersi equilibrati, senza lasciarsi prendere dall’allarmismo. Nessuna sostanza va mai assunta in quantità smodate, e lo stesso vale nel caso del caffè. Sulla base di tale premessa, cerchiamo di ribaltare il discorso: proviamo a vedere il… bicchiere mezzo pieno, chiedendoci se dia dei benefici. La risposta? Assolutamente sì! In determinate circostanze è un vero toccasana e a tal proposito ti andremo a illustrare un pro di cui, purtroppo, si sente ancora troppo poco parlare.
Secondo alcuni studi effettuati da team di ricercatori, una maggiore assunzione di caffè è associata a un minor rischio di diabete di tipo 2. Più esattamente, il caffè “normale” non pare aumentare i livelli di zucchero nel sangue o di glucosio. Tuttavia, da test sul campo emerge anche il rovescio della medaglia: la caffeina rischia di compromettere la sensibilità all’insulina. Come di certo intuirai, ciò non è esattamente il massimo per chi soffre di diabete!
Eppure, il caffè contiene dei composti fantastici, davvero preziosi per migliorare la sensibilità all’insulina e compensare gli effetti della caffeina. Scendendo nel dettaglio, parliamo di magnesio, cromo e polifenoli. Per andare sul sicuro senza mai esagerare ti raccomandiamo caldamente di sentire il tuo medico di base. Una figura esperta del campo saprà fornirti consigli adeguati, sulla base delle tue specifiche caratteristiche ed esigenze.