Melograni e pomodori sono due frutti che, nella stagionalità, si pongono agli antipodi. C’è un brevissimo momento in cui è possibile trovarli contemporaneamente, solo nelle zone più calde del nostro paese. Durante l’autunno inoltrato infatti al sud è possibile che i pomodori abbiano resistito ai primi freddi, fino a giungere a salutare la maturazione dei primi melograni. Cosa hanno in comune questi due frutti, e cosa succede a chi mangia melograni e pomodori per colesterolo e glicemia alta? Incredibile
Proprietà ed effetti del melograno
Il melograno dicevamo, è un frutto autunnale, ma grazie all’importazione e alla sua presenza sempre maggiore sotto forma di succo è possibile godere delle sue proprietà anche in altri periodi dell’anno. I melograni sono ricchi di polifenoli, sostanze antiossidanti in grado di ridurre efficacemente il colesterolo cattivo (LDL). Il succo di melograno ha una funzione protettiva sul rivestimento interno dei vasi sanguigni, li rende maggiormente elastici e meno ricettivi alla formazione di placche. Inoltre queste sostanze proteggono dai radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento, e riducono il glucosio. Attenzione però: in caso di glicemia alta è indispensabile evitare i succhi di melograno zuccherato, ancor meglio preferire il frutto intero, che apporta anche fibre in grado di regolare l’assorbimento degli zuccheri.
Proprietà ed effetti del pomodoro
I pomodori, prossimi alla stagione a venire, sono ricchi di licopene, una sostanza benefica per la nostra pelle e gli occhi. Ma non solo: è stato dimostrato che contro il colesterolo alto il licopene è efficace come numerosi farmaci appartenenti alla famiglia delle statine, comunemente impiegate contro questa patologia. Sia il licopene che le statine riducono il colesterolo alto del 10% a fronte dell’introduzione di 25 mg di sostanza. Per giungere a questi livelli è possibile introdurre 50 gr di concentrato di pomodoro, 100 ml di passata o 300 ml di succo di pomodoro. La stessa sostanza è responsabile della riduzione del danno ossidativo tipico dell’invecchiamento. Inoltre il licopene influenza l’efficacia dell’insulina, sostanza responsabile di tramutare il glucosio in energia invece che in glicemia alta, riducendola.