Da piccoli avrete spesso sentito dire che bere il latte avrebbe aiutato la vostra memoria. Questo è sicuramente vero, grazie all’apporto di fosforo che questo alimento è in grado di fornire alla nostra dieta. In passato il latte è stato un elemento fondamentale dell’alimentazione, tanto da essere considerata una buona abitudine berne sia la mattina che la sera. Per molti, ancora oggi, la tazza di latte è un comfort-food in grado di sostituire la cena.
Ma davvero è bene berne tutti i giorni?
Latte: che cos’è e cosa contiene
Il latte è l’elemento indispensabile nella prima fase della vita. Si tratta di un’emulsione di acqua e grasso in proporzione variabile in base alla specie. Latte umano, vaccino ed ovino hanno composizioni differenti, ognuna perfetta per lo sviluppo della propria specie. Si tratta di una secrezione mammaria che si innesca unicamente dopo il parto e si esaurisce in un tempo variabile, generalmente sufficiente a portare il neonato fino allo svezzamento. E’ composto al 87,7% di acqua, 4,9& di carboidrati, 3,4% lipidi, 3,3% proteine e 0,7% minerali.
Gli effetti positivi del bere latte quotidianamente
Il dubbio, specie negli ultimi anni, è sul continuare o meno a bere latte dopo lo svezzamento, e se si, in quale misura? Abbiamo visto che la prima componente del latte è l’acqua, per questo può rappresentare un valido aiuto a raggiungere i corretti livelli di idratazione in coloro che non riescono a bere i canonici 2 litri al giorno.
I minerali di cui è composto sono fosforo e calcio: sono sufficienti 3 bicchieri di latte al giorno per raggiungere il fabbisogno giornaliero, per la salute di denti, ossa ed unghie. Il latte è ricco anche di vitamine A, E, K e C, oltre all’importantissimo acido folico.
Inoltre si dice che il latte rilassi, e questo è in parte vero perché agendo sullo stomaco a vari livelli -combatte l’acidità, allieva i disturbi enterici, supporta la flora batterica- riesce a migliorare la sensazione di benessere percepito.