Con gli stressanti ritmi del giorno d’oggi, mangiare in piedi ti può sembrare quasi una cosa normale. Dopotutto, la maggior parte delle persone sta cercando di condurre una vita meno sedentaria, giusto?
Gli effetti di mangiare in piedi
Secondo qualcuno mangiare in piedi può aiutare ad alleviare i sintomi del reflusso gastroesofageo, uno dei problemi digestivi più comuni. Ciò si verifica quando il contenuto dello stomaco torna nell’esofago, il che provoca sintomi quali bruciori, sapore aspro in bocca e non solo.
Il rischio di pagarne pegno aumenta se ci si sdraia dopo aver pranzato o cenato. Difatti, in tale posizione, il cibo e l’acido tendono a rifluire dallo stomaco alla gola. Al contrario, una posizione eretta esercita meno pressione. Detto altrimenti, un disagio del genere è meno frequente.
Tuttavia, mangiare in piedi ha degli effetti controindicativi. Nello specifico, può causare gas e gonfiore. Fisiologicamente parlando, si accumula sangue nelle gambe, il che impedisce un’adeguata circolazione all’intestino, dov’è necessaria per lo svolgimento delle attività a cui è preposto. Questo determinerà una cattiva assimilazione dei carboidrati, da cui gas e gonfiore.
Inoltre, c’è una maggiore propensione a consumare i pasti in fretta, di ingerire più aria e di esagerare con le quantità. Di solito, si prosegue il movimento e la fame cresce di conseguenza. Mangiare in piedi significa poi essere inclini a distrarsi. E se non ci si concentra sul cibo, sull’assaporare ogni singolo boccone, probabilmente ne deriverà un minore senso di sazietà e pienezza. D’altra parte, dedicare maggiore tempo alla masticazione comporterà un calo delle possibilità di concedersi abbuffate eccessive.
In definitiva, mangiare in piedi non è da condannare a priori. L’importante è essere consapevoli di quanto serve al proprio corpo e di regolarsi. Oltretutto, un senso di consapevolezza si tradurrà in un’esperienza più gradevole. Perché i piaceri della vita bisogna saperseli… gustare!