Mujgan non trattiene la sua ira nei confronti di Zuleyha, accusandola di aver sottratto il patrimonio ereditato da Yilmaz, un patrimonio che, sostiene lei, dovrebbe appartenere a lei e suo figlio Kerem Ali. Nel frattempo, Sevda riesce a cogliere una conversazione tra due agricoltori che sembrano perpetrare una truffa a discapito di Demir e della sua proprietà.
Terra Amara, Anticipazioni 4 e 5 ottobre: Sevda smette di mordere il freno.
Secondo le previsioni di Terra Amara del 4 ottobre, Sevda intercetta una chiacchierata tra due coltivatori che sembra rivelare una frode: stanno utilizzando parti della Terra Yaman per le proprie colture che vengono poi vendute separatamente. Sevda, reagendo prontamente, informa Zuleyha di quanto sta accadendo, fornendole l’opportunità di far luce sulla manipolazione. Contemporaneamente, Fekeli, dopo aver espulso dalla casa Mujgan e sua zia Behice, ha un ripensamento. Grazie all’intervento di Fikret, l’uomo si rende conto delle difficoltà economiche dell’ex fidanzata di Yilmaz, e decide di sostenerla, permettendole di tornare a vivere nella sua proprietà.
Terra Amara, Anticipazioni 4 e 5 ottobre: Contesa tra Zuleyha e Mujgan per l’eredità di Yilmaz.
Le previsioni di Terra Amara del 5 ottobre segnalano lo sviluppo di un’altra strenua lite tra Zuleyha e Mujgan. Quest’ultima è decisa a contendere l’eredità di Yilmaz, sostenendo che Zuleyha ha illegittimamente preso una grossa quota dell’eredità.
Terra Amara, Anticipazioni 4 e 5 ottobre: Zuleyha sotto accusa per furto dell’eredità di Yilmaz.
Mujgan sostiene che prima della sua morte, Yilmaz avrebbe venduto la maggior parte dei suoi beni per un valore di 30 milioni di lire. Tuttavia, non esiste traccia di queste risorse ereditarie. Pertanto, le anticipazioni di Terra Amara del 5 ottobre prevedono che Mujgan non esiterà ad accusare Zuleyha di aver sottratto questi soldi. Zuleyha respinge fermamente queste accuse, ed è talmente turbata ad essere accusata, che finisce per cacciare Mujgan, chiedendole di non avvicinarsi mai più alla sua casa.
